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Collaboratore domestico senza contratto regolare: quali rischi?

L'esistenza di un contratto regola il lavoro del collaboratore domestico nel nostro domicilio. Da qui dipende l'importanza della tipologia di collaborazione stessa.

26 set 2017 Consigli per la pulizia - Tempo di lettura: min.

pulizie

Come in qualsiasi lavoro e servizio offerto, l'esistenza di un contratto in regola evita che si possano produrre problemi tra le parti e inoltre suppone una migliore garanzia che il lavoro venga svolto secondo quanto che si è stabilito previamente.

Quando ci rivolgiamo a qualche impresa di pulizie per determinati servizi e richiediamo che un professionista venga nel nostro domicilio nei giorni stabiliti e nell'orario deciso, stiamo realizzando un contratto con questa impresa, nel quale sarà dettagliato il tipo di servizio da fornire e il costo dello stesso, così come verranno stabilite determinate clausole relazionate all'eventuale rescissione dal contratto stesso. Può stipolarsi, inoltre, una polizza assicurativa che coprirà qualsiasi rottura o imperfezione che si verifichi durante il lavoro e, allo stesso tempo, proteggerà il lavoratore da eventuali incidenti che pregiudichino o mettano a rischio la sua salute.

Il lavoratore deve essere in regola e iscritto al sistema di previdenza sociale, in modo tale che il suo lavoro e il nostro servizio sia del tutto legale. In questo modo, ogni possibile reclamo all'impresa contrattata potrà essere atteso, e allo stesso tempo il lavoratore sarà protetto da incidenti vari ed eventuali, durante il periodo del servizio.

Quando invece contrattiamo personale esterno alle imprese di pulizie, cioè personale autonomo che svolge il lavoro di pulizia domestica per alcune ore e in diversi domicili, di solito non facciamo attenzione a questa copertura legale, anche se invece saremmo obbligati a farlo. Dall'anno 2012, infatti, qualsiasi collaboratore/collaboratrice domestico/a, anche nel caso in cui svolgesse il lavoro solo per alcune ore, deve essere correttamente registrato nel sistema di previdenza sociale, perciò deve essere completamente in regola dal punto di vista contrattuale.

È obbligatorio, perché altrimenti staremmo aiutando la cosiddetta "economia sommersa".

Al giorno d'oggi un contratto può risultare a molti che lavorano nel campo delle pulizie meno vantaggioso, dato che può implicare un abbassamento del guadagno considerevole. La previdenza sociale obbliga il datore di lavoro a pagare una parte al sistema sociale, che altrimenti andrebbe al lavoratore; per questo molte persone preferiscono negoziare direttamente con il datore di lavoro un prezzo più basso e abusivo per ridurre le spese.

Non esigendo che il collaboratore domestico sia in regola, però, non solo si contribuisce all'economia sommersa ma si può incappare in problemi di natura legale e incorrere in sanzioni cui avremo poi l'obbligo di far fronte. Inoltre, se il collaboratore domestico subisce un incidente mentre sta lavorando nel nostro domicilio, ci si può imbattere addirittura in cause penali. D'altra parte però, di fronte a problemi di altra natura, per esempio nel caso in cui non fossimo contenti del lavoro svolto o si verifichi qualche rottura di oggetti, ci troveremmo nell'impossibilità di procedere a qualsiasi reclamo per risarcimento danni, visto che non consterebbe che il lavoratore abbia effettivamente svolto quel particolare tipo di mansione nel nostro domicilio.

Quindi sia nel caso in cui ci rivolgiamo a una determinata impresa di pulizie che ha lavoratori indipendenti, è imprescindibile che questi professionisti siano coperti da un punto di vista contrattuale come dovuto.

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