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Maniaci della pulizia? Si chiama rupofobia!

Rupofobia: ci sono gesti che eseguiamo per il rispetto dell’igiene ma che, se ripetuti in modo frenetico e incontrollato durante la giornata, sono avvisaglie dell’ossessione per la pulizia.

12 mar 2015 Consigli per la pulizia - Tempo di lettura: min.

pulizie

Pulire la casa in modo accurato va bene, ma a volte la cosa può andare oltre i limiti. Il termine rupofobia deriva dal greco: ῥύπος (rùpos) significa, infatti, «sudiciume». Stiamo parlando della paura dello sporco e si tratta di una fobia ossessiva. Il soggetto che ne è colpito compie ripetutamente e irrazionalmente l'atto della pulizia su se stesso (ad esempio lavandosi continuamente le mani) o sull'ambiente che lo circonda (ad esempio la casa).

Cos'è?

La rupofobia altro non è che un disturbo d'ansia e, secondo l'interpretazione psicanalitica, è una manifestazione dell'incapacità di sopportare e tollerare le nostre mancanze, quelle mancanze che Carl Gustav Jung chiamava ombre, ovvero le parti più nascoste di noi. Parti di cui, attraverso la pulizia che diventa un vero e proprio rito, cerchiamo di sbarazzarci. È quindi un'angoscia interiore che viene scaricata o trasferita su un oggetto esterno, proprio nel tentativo di far diminuire l'angoscia stessa.

Quest'ansia e quest'angoscia si manifestano sotto forma di una paura persistente e ostinata di entrare in contatto con lo sporco e con i germi. Anche solo l'idea di un eventuale contatto può procurare un disagio intenso e totalmente irragionevole. Essendo una fobia le persone affette da questo disturbo agiscono di conseguenza, ovvero cercando di evitare sistematicamente le situazioni potenzialmente responsabili di questo profondo malessere.

L'individuo vittima della fobia dello sporco si comporta generalmente in modo da limitare questa paura:

  • pulisce scrupolosamente la casa e gli altri oggetti di uso quotidiano,
  • si lava insistentemente le mani o utilizza, ogni volta che entra in contatto (o potrebbe!) usa guanti e grembiuli.

Nei casi più difficili può arrivare ad avere veri e propri attacchi di panico.

I sintomi

Quali i sintomi di quello che è a tutti gli effetti un disturbo ossessivo - compulsivo?

  • Presenza di ossessioni e idee di contaminazione. Tra le fissazioni più frequenti la paura che loro stessi o i loro familiari possano contrarre qualche malattia a causa del contatto con i germi o con qualche sostanza tossica. Altre volte si tratta solo di un profondo disgusto.
  • Esistenza di rituali da intendersi come compulsivi, in altre parole come impulsi alla ripetizione involontaria e automatica di condotte irrazionali che affondano le loro radici nell'inconscio. Condotte come lavaggio, pulizia o disinfezione continui che hanno come obiettivo quello di eliminare l'azione dei germi e quindi di tranquillizzarsi rispetto all'eventualità di un contagio. Queste manie coinvolgono spesso familiari o persone vicine alle vittime.
  • Il soggetto pensa di poter controllare gli eventi, come evitare malattie per se stesso e per i propri familiari.
  • L'atteggiamento di schivare costantemente lo sporco e le possibili contaminazioni.
  • Propensione al controllo e al perfezionismo.
  • Tormenti ipocondriaci: la persona manifesta preoccupazioni irragionevoli sottoponendosi continuamente a visite mediche ma le rassicurazioni non funzionano e i timori restano.

Terminiamo con qualche curiosità: anche Winston Churchill, il primo ministro britannico, era affetto da rupofobia conclamata, tanto da dover passare molte ore al giorno nella vasca da bagno. Invece il timore ossessivo di sporcarsi era chiamata da H. Legrand du Saulle délire du toucher, mentre la denominazione di rupofobia è dovuta ad A. Verga.

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Commenti (3)

  • Ciro Russo

    possibile vivere con queste persone

  • Nicolo

    Io lavoro in una azienda di Trasporti, e il mio capo controlla costantemente il mio camion che non abbia un spicco di polvere, l’ha fatto anche nel giorno dell'Immacolata, con il brutto tempo e tanto lavoro non ho avuto il tempo di pulire come ogni giorno il camion ed è venuto di nuovo per la terza volta in maniera minacciosa dicendo che sto trascurando la cura del mezzo, ma come può fare uno se è impegnato nel lavoro tutte le 46 ore settimanali a trovare tempo e gli oggetti che mi occorrono per farlo.

  • valeria

    Io e la mia ansia di lavarmi le mani...la causa è la casa dove vivo.

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